Quando rileggere il passato ci fa costruire il futuro.
È la notte tra il 2 e il 3 Dicembre 1984 e a Bhopal, in India, 42 tonnellate di isocianato di metile si propagano nell’aria, formando una nube tossica. Si contano più 4000 morti nelle prime due settimane, ma negli anni successivi vengono fatte risalire all’incidente 25000 morti e 560000 persone che riportano danni irreversibili. Ancora oggi a Bhopal si “respirano” le conseguenze tossiche!
Ecco in seguito il video di Marco Paolini che racconta così questa tragedia:
“La lezione di Bhopal è la lezione di uno stabilimento abbandonato, in cui le cose non sono state finite, la lezione di una bonifica non compiuta, che crea le premesse attraverso l’incuria, attraverso la sottovalutazione sistematica del rischio, di un’apocalisse quotidiana dentro una città”.
Dalle sue parole si delinea la situazione di incuria che ha preceduto in disastro. Bhopal è stata un’esperienza tragica e penso che, proprio in quanto esperienza, sia un’occasione di apprendimento. Dopo una catastrofe come questa, infatti, si sviluppa una memoria storica collettiva in cui le vittime diventano testimoni. Quella che Paolini chiama “la lezione di Bhopal” non è avvenuta invano, se può diventare spunto per incrementare le azioni di prevenzione per le generazioni future o per altre situazioni simili!
Penso che per imparare dal passato non basta la presenza delle testimonianze di chi ha vissuto direttamente l’esperienza, ma è anche necessaria la responsabilità personale di ciascuno: di fronte a queste tragedie non si può chiudere gli occhi e far finta che nulla sia successo, ma bisogna avere consapevolezza che quegli eventi incredibili sono successi davvero, e che è in nostro potere lavorare per fare in modo che non si ripetano. Ecco perché è così importante la prevenzione!
Vedi anche: “Caso industriale: il caso Seveso” e "Rischio allagamento!"
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