lunedì 29 febbraio 2016

Quando le fiamme si propagano: gli incendi

Cosa sono gli incendi, come si classificano e in che modo è possibile prevenirli.

 
 
 
 
Buona sera a tutti voi lettori. Oggi affronterò il tema degli incendi, un fenomeno a cui purtroppo assistiamo sempre più frequentemente.
Prima di cominciare, è bene ricordare che nel nostro paese circa il 30% della superficie territoriale è costituito da boschi e foreste. Tale patrimonio italiano è tra i più importanti d’Europa non solo per ampiezza, ma anche per varietà di specie. Si tratta quindi di una immensa ricchezza per l’economia, l’ambiente, l’equilibrio del territorio e soprattutto per la conservazione della biodiversità e del paesaggio.
Nonostante ciò, ogni anno migliaia di ettari di bosco vengono bruciati a causa di incendi di natura dolosa o colposa, legati alla disattenzione degli uomini o alla speculazione edilizia. I danni causati da tali eventi sono molteplici e possono coinvolgere più aspetti del sistema, con conseguenze gravissime. Viene infatti definito incendio boschivo “un fuoco che tende ad espandersi su aree boscate, cespugliate o arborate, comprese eventuali strutture e infrastrutture antropizzate che si trovano all’interno delle stesse aree, oppure su terreni coltivati o incolti e pascoli limitrofi alle aree”, (art. 2 della Legge n. 353 del 2000).
Tale incendio è costituito da un fuoco che si propaga sempre di più, causando seri danni alla vegetazione e agli insediamenti umani. Nello specifico quando il fuoco si trova vicino a luoghi frequentati da delle persone, si parla di incendi di interfaccia.
Sulla base di quanto appena detto, risulta evidente che l’approccio più adeguato per contrastare gli incendi e quindi conservare il patrimonio boschivo, sia quello non di privilegiare la fase emergenziale legata allo spegnimento degli incendi, ma al contrario di promuovere le attività di previsione e prevenzione, (Legge-quadro sugli incendi boschivi; Legge n. 353 del 2000). Le prime consistono essenzialmente nell’identificare le aree ed i periodi a rischio di incendio boschivo, mentre le seconde comportano la messa in atto di azioni specifiche e mirate a ridurre le cause di incendio, e successivamente interventi rivolti a mitigare i danni conseguenti.

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